Nuraghi
Il nuraghe è una torre in pietra a forma di cono ampiamente diffusa in tutto il territorio della Sardegna e risale al II millennio a. C. circa. La datazione dei nuraghi è incerta e le date vanno attribuite solamente ai manufatti trovati all’interno di ciascun edificio. I nuraghi furono il centro della vita sociale degli antichi Sardi e diedero il nome alla loro civiltà, la civiltà nuragica. Unici nel loro genere, costituiscono i monumenti di pietra più grandi e meglio conservati che si possano trovare oggi in Europa e sono unanimemente considerati come il simbolo più noto della Sardegna.
Sulla loro funzione archeologi e storici non sono concordi se fossero solo degli edifici, destinati al controllo e alla difesa del territorio e delle risorse. Non è facile indicare la loro precisa funzione dal momento che esistono nuraghi costruiti in pianura, sulla sommità di colli, ma anche nei fianchi riparati e non panoramici dei monti. Si pensa che quelli collocati sulle vette dei colli fossero torri di vedetta, mentre i nuraghi con più torri avevano varie funzioni: fortezza, parlamento (o comunque sede delle decisioni comunitarie), di tempio o residenza del capo del villaggio, o di rifugio in caso di pericolo.
Di queste costruzioni, molte si sono conservate in condizioni più o meno buone, di altre è rimasta soltanto la base del muro perimetrale, distrutto nella maggior parte dei casi dall’uomo stesso, altre ancora devono essere scavate. Ne esistono di diverse tipologie e la loro struttura varia in rapporto all’epoca nella quale sono stati edificati.