Capodanno in Italia: superstizioni, lenticchie e tanta (tantissima) pazienza
Il Capodanno in Italia non è solo una festa. È una prova di resistenza.
Resistenza al cibo, resistenza al sonno, resistenza ai parenti che chiedono:
“Allora, buoni propositi per l’anno nuovo?”
Ma è anche una notte speciale, piena di rituali strani, risate e tradizioni che, anche se non capiamo bene perché esistono… continuiamo a fare. Perché non si sa mai.
Il cenone: quando la cena diventa un’avventura
La sera del 31 dicembre si fa il cenone di San Silvestro. Molte persone lo organizzano a casa con gli amici o i parenti ma tanti preferiscono passare il veglione di Capodanno al ristorante.
I ristoranti propongono dei menù fissi molto lunghi e anche costosi. La serata oltre a prevedere tantissime portate include anche spettacoli e musica dal vivo per continuare la festa anche dopo la mezzanotte.
Lenticchie: piccole, ma potentissime
A Capodanno in Italia si mangiano le lenticchie.
Non perché siano così buone ma perché portano soldi.
Secondo la tradizione, le lenticchie portano ricchezza e fortuna, perché sembrano piccole monete. Più lenticchie mangi, più soldi arrivano. Funziona davvero? Non lo sappiamo.
Ma ogni anno milioni di italiani mangiano lenticchie…per sicurezza!
Spesso si mangiano con il cotechino o lo zampone, specie al Nord Italia. Piatti pesanti, importanti, seri come il nuovo anno che sta arrivando.
Superstizioni: fare tutto bene (o almeno provarci)
Il Capodanno italiano è pieno di superstizioni.
La più famosa? Indossare qualcosa di rosso. Non importa cosa. Un vestito, una sciarpa, dei calzini, l’importante è che sia rosso. Il rosso porta fortuna, amore, energia.
E se non porta niente, almeno è tradizione.
Un’altra usanza è buttare via qualcosa di vecchio.
Un oggetto rotto, una cosa che non serve più.
Un modo simbolico per dire: “Anno vecchio, grazie… ma ora basta.”
Oggi non si buttano più oggetti dalla finestra (per fortuna), ma l’idea resta: fare spazio al nuovo.
Mezzanotte: abbracci, spumante e caos
Quando si avvicina la mezzanotte, tutti diventano improvvisamente molto attenti all’orologio.
— “Mancano due minuti!”
— “No, uno!”
Poi parte il conto alla rovescia.
Si brindano gli ultimi secondi dell’anno…e via con abbracci, baci e auguri urlati a tutti.
Si beve spumante o prosecco, anche chi non beve mai, almeno un goccio lo beve.
Si dice “Buon anno!” anche a persone viste cinque minuti prima.
E fuori? Fuochi d’artificio e botti.
Capodanno in piazza: tutti insieme, nessuno solo
In molte città italiane, il Capodanno si festeggia anche in piazza.
Ci sono concerti gratuiti, musica, gente che balla anche con il cappotto perché fa freddo, ma non importa.
In piazza si canta, si ride, si aspetta mezzanotte con sconosciuti che per una notte diventano amici. È rumoroso, confuso e bellissimo.
Il primo gennaio: sopravvivere con eleganza
Il primo gennaio l’Italia dorme. Le città sono silenziose, anche i bar aprono tardi.
Si mangiano gli avanzi del cenone e si pensa ai buoni propositi:
— “Da lunedì dieta.”
— “Da quest’anno palestra.”
Spoiler: quasi nessuno comincia davvero. Ma va bene così!
Perché il Capodanno italiano non è perfetto.
È caldo, ironico, un po’ esagerato…proprio come noi.

