Si scrive chissà o chi sa?
Entrambe le forme sono corrette ma hanno due significati diversi.
Quando si vuole indicare incertezza sul contenuto della frase si usa la forma chissà, scritto tutto attaccato e con l’accento sulla “a”.
Chissà è una locuzione avverbiale che indica incertezza o speranza oppure è usata in altri casi con il significato di “forse”.
Chissà a cosa stava pensando quando a preso quella decisione.
Oggi ha piovuto tutto il giorno. Chissà se domani farà una bella giornata.
Chissà se in futuro riuscirò a raggiungere tutti i miei obiettivi.
La forma “chi sa” era molto diffusa in passato. Lo scrittore italiano Giovanni Verga fu il primo ad usare la forma tutta attaccata “chissà” che da quel momento si è affermata come corretta nell’italiano contemporaneo. Chi sa usato come espressione di incertezza non è più diffuso.
Oggi la forma chi sa, scritto staccato e senza l’accento, è usata in frasi in cui “chi” è pronome relativo e “sa” è la terza persona del verbo sapere.
Chi sa come funziona il computer ci dia una mano.